NUOVA RECENSIONE all around metal

Gli Aura si rendono protagonisti con un disco prog raffinato e brillante

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Gli Aura giungono al loro terzo full-length, intitolato semplicemente “Noise”. Diciamo subito che si tratta probabilmente del lavoro più maturo e personale da parte della band: si possono infatti evincere influenze che derivano dal rock anni ’80-’90, dal prog metal (Dream Theater, Riverside), dal prog settantiano e dal neo prog (Yes, Kansas, Marillion, Saga), passando per il pomp e per certo art rock. Il risultato che ne viene fuori è davvero molto interessante, perché gli Aura propongono un rock raffinato, aperto a divagazioni prog e a spunti metal, con tanta melodia e spesso anche con un mood alquanto malinconico. Peraltro, va evidenziato come la loro musica riesca a essere diretta ed immediata, ma allo stesso tempo è in grado di affascinare ancor di più approfondendone l’ascolto. Particolari, poi, i pezzi più introspettivi, quali ad esempio “Silence in a word” e “Under black skies”, dove la band sembra fondere la melodia e le atmosfere dei REO Speedwagon, con il gusto e la sensibilità dei Porcupine Tree. Le parti vocali sono affidate al batterista Giovanni Trotta (seguendo una consolidata tradizione nel prog di batteristi/cantanti), che riesce ad essere assai versatile, tanto che, giusto per rendere l’idea, a tratti, ci ricorda singers diversi tra loro come Steven Wilson e Eddie Vedder. Ogni traccia che compone “Noise” riesce dunque ad esaltare sfaccettature diverse del sound e delle influenze degli Aura, attraverso il complesso insieme di suggestioni ed emozioni che la loro musica è in grado di suscitare: il risultato finale, è davvero brillante e non esitiamo pertanto ad annoverare “Noise” tra le migliori uscite in ambito prog dell’anno.

12 Settembre, 2015